Come gestire una pratica di successione con debiti
- Giugno 16, 2025
- Posted by: SNJ Editor
- Categoria: Dichiarazione di Successione, Imposte di Successione, Successione con Debiti, Successione Ereditaria, Successione online

Quando un’eredità comporta anche dei debiti, affrontare la successione può sembrare ancora più complesso e preoccupante. Il nostro team lavora ogni giorno per aiutare gli eredi a navigare queste situazioni con professionalità e chiarezza, sfruttando procedure telematiche efficienti. In questo articolo spieghiamo come gestire una pratica di successione in presenza di passività (debiti del defunto), fornendo consigli pratici su un processo che – con il giusto supporto – può essere svolto in modo sicuro e sereno.
Eredità con debiti: valutare le opzioni
Quando una persona cara viene a mancare lasciando debiti, è importante sapere che gli eredi non sono obbligati ad accettare automaticamente l’eredità. La legge italiana prevede diverse opzioni, e prima di procedere con la pratica di successione è bene valutare quale strada seguire:
-
Accettazione pura e semplice: l’erede accetta tutti i beni e i debiti del defunto. Ciò significa farsi carico delle passività con il proprio patrimonio, nel caso in cui i beni ereditati non siano sufficienti a coprire i debiti. Questa scelta va ponderata con attenzione, specialmente se i debiti superano il valore dell’eredità.
-
Accettazione con beneficio d’inventario: è una forma di accettazione che limita la responsabilità per i debiti al valore dei beni ereditati. In pratica, il patrimonio del defunto viene separato da quello personale dell’erede: i creditori potranno rivalersi solo sui beni lasciati in eredità e non sul patrimonio personale di chi eredita. Questa opzione richiede una specifica procedura legale (redazione di un inventario) ma tutela l’erede da debiti eccedenti.
-
Rinuncia all’eredità: l’erede può anche rinunciare completamente. Con la rinuncia non si entra in possesso né dei beni né dei debiti del defunto. Chi rinuncia all’eredità viene considerato come se non fosse mai stato chiamato a ereditare, quindi non è tenuto a pagare i debiti del defunto. Questa soluzione è spesso presa in considerazione se le passività superano di molto l’attivo ereditario e non vi sono particolari beni di valore affettivo da salvaguardare.
Ogni erede può decidere in autonomia se accettare (anche con beneficio d’inventario) o rinunciare. È fondamentale prendersi il tempo per valutare l’entità dei debiti lasciati dal defunto e confrontarla con il valore dei beni ereditari. Una volta presa la decisione più adatta, se si opta per accettare l’eredità occorrerà passare alla gestione pratica della successione.
La dichiarazione di successione in presenza di debiti
Accettare un’eredità (in qualunque forma) comporta l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla data del decesso. Questo adempimento fiscale è necessario per comunicare ufficialmente il trasferimento dei beni del defunto agli eredi e calcolare eventuali imposte dovute. La presenza di debiti nell’eredità non elimina l’obbligo di presentare la dichiarazione – anche in caso di patrimonio netto nullo o negativo – ma incide sul modo in cui verrà compilata. In pratica, nella dichiarazione si dovranno indicare sia l’attivo ereditario che il passivo, in modo da calcolare le imposte solo sul valore netto effettivo dell’eredità.
Ecco i passaggi principali per gestire la pratica di successione in caso di eredità accettata con debiti:
-
Raccolta dei documenti: per prima cosa vanno ottenuti i documenti necessari (certificato di morte, documenti anagrafici degli eredi, eventuale testamento, elenco dettagliato dei beni del defunto come immobili, conti, titoli, ecc.). È importante includere anche la documentazione relativa ai debiti del defunto: ad esempio, mutui residui, finanziamenti, fatture non pagate, spese mediche degli ultimi mesi di vita e costi funerari. Questi documenti sul passivo serviranno per dimostrare e quantificare le passività da inserire nella dichiarazione.
-
Compilazione della dichiarazione di successione: si procede quindi a compilare il modello di dichiarazione (oggi in formato telematico). In questa fase vanno elencati tutti i beni ereditari (attività) e, nell’apposita sezione, tutti i debiti e le spese deducibili del defunto (passività). Il software dell’Agenzia delle Entrate consente di inserire le passività per sottrarle dal valore totale dell’asse ereditario. È fondamentale essere precisi: una corretta compilazione assicura che le imposte vengano calcolate solo sull’eventuale patrimonio netto positivo.
-
Calcolo e pagamento delle imposte: sulla base dei dati inseriti, vengono calcolate le imposte di successione (se dovute) e le imposte ipotecarie-catastali relative ai beni immobili trasferiti. I debiti ereditari riducono la base imponibile su cui si calcola l’imposta di successione: ad esempio, se il defunto lascia un immobile ma anche un mutuo residuo, l’importo del mutuo verrà dedotto dal valore imponibile dell’eredità. Una volta calcolati, i tributi dovuti vanno versati (tipicamente tramite modello F24) nei tempi previsti. Se, considerando i debiti, il patrimonio netto risulta inferiore alle franchigie previste dalla legge, potrebbe non essere dovuta alcuna imposta di successione; resteranno però da pagare le imposte fisse per volture e bolli.
-
Voltura catastale dei beni immobili: insieme alla dichiarazione di successione si effettua anche la voltura catastale, cioè l’aggiornamento dell’intestazione degli immobili ereditati. Questo passaggio avviene contestualmente in modalità telematica: gli immobili verranno registrati a nome dei nuovi proprietari (eredi) solo dopo la presentazione della dichiarazione e il pagamento delle relative imposte ipotecarie e catastali.
-
Chiusura della pratica: una volta inviata telematicamente la dichiarazione di successione e pagate le imposte, l’Agenzia delle Entrate rilascia una ricevuta di avvenuta presentazione. È consigliabile conservare questa ricevuta e tutta la documentazione (compresi eventuali attestati di pagamento di debiti ereditari) per qualche anno, in caso di controlli futuri. A questo punto la pratica di successione può considerarsi conclusa dal punto di vista fiscale e amministrativo. Resterà agli eredi il compito di gestire materialmente i beni ricevuti e di contattare eventualmente i creditori del defunto per saldare le somme dovute, se si è scelta l’accettazione.
Come si vede, la procedura non è molto diversa da una successione senza debiti, a parte l’attenzione aggiuntiva nel raccogliere e dichiarare le passività. L’aspetto chiave è dichiarare correttamente tutti i debiti noti del defunto: in questo modo gli eredi potranno avvalersi delle deduzioni fiscali previste, evitando di pagare tasse su importi che in realtà serviranno a coprire debiti. In ogni caso, accettando l’eredità (anche con beneficio d’inventario) è necessario completare tutti questi adempimenti entro i termini di legge, per evitare sanzioni amministrative.
Gestire la successione online in modo semplice
Negli ultimi anni, grazie alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, è possibile gestire una pratica di successione completamente online. Tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, gli eredi possono compilare e inviare la dichiarazione senza doversi recare fisicamente presso gli uffici. Tuttavia, l’utilizzo dei software fiscali non è sempre intuitivo per chi non ha familiarità con queste procedure: errori nella compilazione o omissioni di beni/debiti possono comportare ritardi, richieste di integrazione o addirittura sanzioni. Per questo motivo, molti eredi preferiscono farsi affiancare da professionisti anche nella gestione telematica.
Noi di Start Servizi abbiamo sviluppato un servizio telematico rapido e professionale proprio per semplificare al massimo la gestione delle successioni ereditarie. Supportiamo gli eredi in ogni fase, dalla raccolta dei documenti fino all’invio ufficiale della dichiarazione agli enti competenti. Il nostro obiettivo è rendere il processo chiaro, veloce e sicuro: il cliente ci fornisce i dati necessari e il nostro team di esperti qualificati si occupa di preparare la pratica in modo accurato, effettuare i calcoli delle imposte e completare tutte le formalità digitali. In questo modo chi eredita, anche in presenza di debiti nell’eredità, può affrontare tutta la burocrazia senza stress e senza errori, concentrandosi sulle decisioni importanti invece che sulle scartoffie.
Se vi trovate ad affrontare una successione con passività e cercate un metodo semplice per gestire tutta la dichiarazione senza stress, potete fare riferimento al nostro servizio di dichiarazione di successione online!
Domande Frequenti
-
È obbligatorio accettare un’eredità con debiti?
No. Non c’è alcun obbligo legale di accettare un’eredità, specialmente se questa comporta più debiti che beni. Gli eredi hanno la facoltà di rinunciare all’eredità se ritengono che le passività superino i vantaggi: in tal caso non subentreranno né nei beni né nei debiti del defunto. In alternativa, se si vuole comunque accettare l’eredità ma tutelarsi dai debiti, è possibile farlo mediante l’accettazione con beneficio d’inventario, che limita la responsabilità per i debiti ereditari al valore dell’attivo ereditato.
-
I debiti del defunto vanno indicati nella dichiarazione di successione?
Sì, è necessario dichiarare i debiti noti del defunto all’interno della dichiarazione di successione (se si accetta l’eredità). Nel modello telematico predisposto dall’Agenzia delle Entrate è presente un’apposita sezione per le passività deducibili, dove andranno inseriti i debiti del defunto esistenti alla data del decesso e alcune spese collegate (ad esempio spese mediche sostenute negli ultimi mesi di vita e spese funerarie). Indicare correttamente questi dati è importante perché l’imposta di successione si applica sul patrimonio netto.