Richiesta di Successione: come presentarla senza intoppi?
- Giugno 19, 2025
- Posted by: SNJ Editor
- Categoria: Dichiarazione di Successione, Imposte di Successione, Successione Ereditaria
Dietro l’espressione “richiesta di successione” si cela, di fatto, l’atto pratico con cui gli eredi comunicano al fisco la volontà di accettare l’eredità e trasferire a loro nome i beni del defunto. Si tratta della presentazione della dichiarazione di successione, un obbligo di legge che può generare dubbi: Chi deve occuparsene? Come si invia correttamente? Cosa succede se sbaglio qualcosa? In questo articolo faremo chiarezza su tutti questi aspetti, offrendoti una guida completa e tanti consigli per presentare la richiesta di successione senza intoppi. Che tu stia affrontando una piccola eredità o un patrimonio più complesso, conoscere la procedura ti aiuterà a evitare errori e a gestire il tutto con maggiore serenità.
Chi deve presentare la richiesta di successione?
La normativa stabilisce che la dichiarazione di successione (ovvero la “richiesta” formale di registrare l’eredità) deve essere presentata dagli eredi del defunto, oppure dai chiamati all’eredità che hanno accettato (anche implicitamente) l’eredità stessa. In pratica, rientrano in questo obbligo:
- Gli eredi legittimi o testamentari che acquisiscono beni (coniuge, figli, altri parenti o beneficiari indicati in testamento).
- Gli eventuali legatari, ossia coloro che ricevono uno specifico legato (un bene particolare) tramite testamento, limitatamente al valore del legato.
- I rappresentanti legali degli eredi se questi sono incapaci o minori (in tal caso agirà un tutore o chi ne fa le veci con l’autorizzazione del giudice tutelare).
- Gli esecutori testamentari, se nominati nel testamento, i quali curano che le disposizioni testamentarie siano eseguite (spesso l’esecutore collabora con gli eredi per predisporre la dichiarazione).
È importante notare che tutti gli eredi sono solidalmente responsabili della presentazione: basta che uno di essi presenti la dichiarazione, e ciò solleva gli altri dall’adempimento diretto. Non è necessario che ogni erede presenti separatamente la pratica (anzi, va fatta un’unica dichiarazione cumulativa). Solitamente ci si accorda affinché uno solo faccia da rappresentante e sbrighi le formalità, magari con l’aiuto di un professionista. Gli altri eredi gli forniranno i dati e i documenti e, se richiesto, una delega scritta.
Ci sono però casi in cui non c’è obbligo di presentare alcuna richiesta di successione:
- Quando l’eredità è di modico valore (non supera 100.000 €) e comprende solo contanti o beni mobili (nessun immobile) e tutti gli eredi sono il coniuge o parenti in linea retta del defunto. Se tutte queste condizioni sono vere, la legge esonera dall’obbligo di dichiarazione di successione.
- Quando si rinuncia all’eredità: chi rinuncia formalmente (presso notaio o tribunale) viene considerato come se non fosse mai stato erede, quindi non deve presentare nulla (saranno gli eventuali eredi “subentranti” a farlo, ad esempio i figli al posto del genitore rinunciatario).
- Se esiste un trust o altro meccanismo in base al quale l’eredità non entra direttamente in possesso degli eredi ma è gestita diversamente (situazioni molto particolari).
Nella stragrande maggioranza dei casi pratici, però, almeno un immobile o importi consistenti sono presenti, dunque la dichiarazione va fatta. Il consiglio è di non rischiare omissioni: se hai anche solo il dubbio che la dichiarazione di successione sia dovuta, meglio presentarla. Oltre a essere un dovere di legge, è anche nell’interesse degli eredi stessi, perché ufficializza i loro diritti sui beni (ad esempio, senza dichiarazione non è possibile vendere un immobile ereditato o volturare correttamente le proprietà).
Come presentare la richiesta di successione
Negli ultimi anni la procedura per presentare la dichiarazione di successione è diventata prevalentemente telematica. Fino al 2017 esistevano moduli cartacei da consegnare a mano presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate, ma oggi non è più così: la regola generale è l’invio online. Ecco i modi principali per presentare la richiesta di successione:
- Presentazione diretta online tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate
- Presentazione tramite un intermediario abilitato
- Casi particolari di presentazione cartacea
La tempistica fondamentale da ricordare è il termine di 12 mesi dal momento dell’apertura della successione (che coincide con la data del decesso). Entro un anno, almeno uno degli eredi deve aver presentato la dichiarazione di successione.
In certi casi particolari la legge potrebbe prevedere termini diversi: ad esempio, se tutti gli eredi rinunciano e subentrano altri chiamati, il termine potrebbe iniziare dal momento in cui l’ultimo chiamato ha accettato. Ma sono eccezioni tecniche; per sicurezza è meglio considerare sempre la data del decesso come riferimento iniziale.
Cosa succede dopo aver presentato la richiesta di successione
Dopo aver cliccato “invia” sulla tua successione telematica, potresti chiederti cosa accade dietro le quinte e quali sono i prossimi passi. Ecco una panoramica di ciò che succede tipicamente dopo la presentazione:
- Ricevuta e protocollazione: il sistema genera immediatamente una ricevuta telematica con un numero di protocollo. Questa ricevuta attesta che la dichiarazione è stata ricevuta dall’Agenzia delle Entrate in data X. È un documento fondamentale: conservalo assieme alla copia della dichiarazione inviata.
- Controllo formale dell’Agenzia: l’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare, nelle settimane o mesi successivi, dei controlli formali sulla pratica. Di solito, se hai compilato tutto correttamente e allegato i documenti richiesti, non ti verrà chiesto nulla. In caso contrario, l’Agenzia può contattarti per integrare o correggere.
- Volture catastali: grazie all’inoltro telematico, la successione viene trasmessa anche al Catasto. Nel giro di pochi giorni lavorativi, gli immobili saranno automaticamente intestati a nome degli eredi. Puoi verificare ciò ottenendo nuove visure catastali.
- Utilizzo dei beni ereditati: una volta che la successione è stata registrata, gli eredi possono disporre dei beni. Ad esempio, con la ricevuta di successione si può andare in banca a sbloccare il conto corrente del defunto e intestarlo agli eredi o prelevarne le quote spettanti. Oppure, se c’è un immobile, lo si può vendere o affittare.
- Conservazione della documentazione: non dimenticare di custodire tutta la documentazione relativa alla successione: copia della dichiarazione inviata, ricevuta, F24 pagati, eventuali copie di testamenti o atti. Gli eredi dovrebbero conservarla per almeno 10 anni, che è il periodo entro cui il Fisco potrebbe eventualmente effettuare accertamenti.
E se per caso non hai presentato la dichiarazione e il termine è passato? Come già detto, è fondamentale regolarizzare la situazione il prima possibile. Presentare una dichiarazione tardiva spontaneamente è sempre meglio che far scoprire al Fisco l’omissione: c’è la possibilità di fruire del “ravvedimento operoso”, pagando una sanzione ridotta proporzionata al ritardo. Ignorare la successione a lungo termine può portare a sanzioni molto più salate e complicazioni legali tra gli eredi, quindi meglio non rimandare oltre.
Perché conviene farsi aiutare nella richiesta di successione
Abbiamo esaminato il processo e visto che, pur essendo gestibile in autonomia, la richiesta di successione richiede attenzione, precisione e tempo. Ecco alcuni motivi per cui farsi aiutare da professionisti come Start Servizi può risultare conveniente:
- Tranquillità totale
- Risparmio di tempo
- Aggiornamento normativo
- Gestione di casi complessi
- Supporto umano ed empatico
In definitiva, affidarsi a un servizio specializzato per la richiesta di successione significa investire in sicurezza e semplicità. Ciò non toglie che, se ti senti preparato, tu possa anche procedere da solo – ma sapere di avere l’opzione di un aiuto professionale può toglierti molta pressione.
Domande frequenti sulla presentazione della successione
-
Dove va presentata la dichiarazione di successione?
La dichiarazione si presenta per via telematica all’Agenzia delle Entrate. Non bisogna recarsi in Comune o in Tribunale (quello serve solo per eventuali atti come la rinuncia all’eredità). Puoi inviarla tu stesso online tramite il portale Successioni dell’Agenzia Entrate, oppure affidarti a un intermediario che trasmette per te. -
Cosa fare se dopo aver inviato la successione ci si accorge di un errore?
Può capitare di accorgersi in ritardo di aver dimenticato un bene, o di aver inserito un dato sbagliato. Niente panico: è possibile rimediare presentando una dichiarazione di successione integrativa o sostitutiva. L’integrativa serve per aggiungere elementi omessi (es. un bene non dichiarato inizialmente), la sostitutiva per correggere errori sostanziali. -
È possibile rateizzare il pagamento delle imposte di successione?
Sì, in alcuni casi è possibile chiedere un pagamento rateale. Ad esempio, se l’imposta sulle successioni (quella proporzionale dovuta per patrimoni oltre le franchigie) supera una certa cifra, gli eredi possono presentare all’Agenzia Entrate un’istanza per dilazionare il pagamento fino a un massimo di 8 rate trimestrali (2 anni). Tuttavia, le imposte ipotecarie e catastali fisse vanno di solito pagate in un’unica soluzione. Inoltre, sulla parte rateizzata si applicano interessi.
La richiesta di successione è un passaggio obbligato, ma non deve spaventarti. Con la giusta preparazione – o affidandoti a chi lo fa tutti i giorni – potrai sbrigare la formalità e dedicarti a ciò che conta davvero dopo la perdita di una persona cara.
Se desideri un aiuto professionale per evitare preoccupazioni inutili, Start Servizi è pronta ad affiancarti. Visita la pagina Dichiarazione di Successione Online e scopri come i nostri esperti possono prendersi carico della tua pratica di successione, garantendoti un servizio rapido, sicuro e svolto con la massima cura.